Martedì 4 aprile ci ha lasciati il Professore Giovanni Sartori.

Celebre docente di scienza politica, è famoso in tutto il mondo per i suoi scritti sulla democrazia e i sistemi partitici. La scomparsa di una personalità come quella di Giovanni Sartori tocca profondamente la Scuola di Scienze Politiche di Firenze, facoltà di cui egli è stato illustre rappresentante e riconosciuto simbolo.

Fiorentino DOC si è formato alla “Cesare Alfieri”, dove ha iniziato a insegnare nel 1950 con una cattedra in Storia della filosofia moderna. E’ il 1956 l’anno della svolta, in cui Sartori inaugura la prima cattedra di Scienza politica della facoltà, materia che insegnerà fino al 1963. Insegna successivamente Sociologia ed è preside della facoltà nel triennio 1969-1971, durante il quale la “Cesare Alfieri” risulta essere l’unica facoltà che continua regolarmente il suo compito di formazione di importanti costituzionalisti e futuri uomini di stato.

Nel 1976 si trasferisce negli Stati Uniti, dove insegnerà prima alla Stanford University e poi alla Columbia. Tornerà poi a concludere la sua carriera accademica nella sua università natale, dove riprende la sua cattedra in Scienze Politiche dal 1992 al 1994. Per tutti quelli che hanno avuto un qualche contatto con la scienza politica il nome di Sartori risuona come quello di un maestro; ovunque, in tutto il mondo, i suoi saggi, le sue analisi e le sue importantissime teorizzazioni sono studiate ma soprattutto apprezzate; ricondiamo tra le più celebri “Democrazia e Definizioni” e “Parties and Party Systems. A framework for analysis”, mai tradotto in italiano. Ma a Firenze, per noi studenti della “Cesare Alfieri”, Sartori rappresenta indiscutibilmente un padre: professore dei nostri professori è a lui che dobbiamo la nostra impostazione politologica che ci distingue dalle altre scuole, d’altronde se l’è inventata lui questa materia!

Ringraziamo quindi il nostro Professore e ci uniamo al cordoglio espresso dall’Università degli Studi di Firenze. Lo ricorderemo con affetto: l’affetto che uno studente può provare per l’autore di un libro che ha sì dovuto studiare (ricordiamo tutti il tempo speso per imparare a memoria tutti i tipi di sistemi di partito da lui identificati), ma che gli ha cambiato la visione su ciò che lo circonda, su ciò che con passione ha scelto di studiare; e sorrideremo una volta in più con orgoglio quando lo vedremo citato in un articolo, in un capitolo o in saggio, perché Giovanni Sartori è la “Cesare Alfieri”.

La Redazione