Stati Uniti: i profili dei candidati repubblicani

Donald Trump

Donald John Trump è nato il 14 giugno 1946 nel Queens, New York, da una famiglia facoltosa. La madre, Mary Anne Trump, è di origini scozzesi, mentre il padre, Frederik Christ Trump, importante imprenditore immobiliare, proviene da una famiglia di immigrati tedeschi, divenuti cittadini statunitensi nel 1982. A causa di problemi comportamentali, a tredici anni Donald Trump abbandona la scuola e viene iscritto dai genitori alla New York Military Accademy, dove ottiene diversi riconoscimenti. In seguito frequenta la Wharton School of Business all’Università della Pennsylvania, iniziando allo stesso tempo a lavorare nella compagnia del padre, Elisabeth Trump & Son.

La sua carriera da imprenditore immobiliare inizia nel 1962, quando da vita al progetto per un complesso di appartamenti in Ohio, ma sarà poi trasferendosi a Manhattan qualche anno più tardi che verrà coinvolto in progetti sempre più importanti. Trump diventa per la prima volta noto all’opinione pubblica nel 1973, quando lui e il padre vengono accusati dal Dipartimento di Giustizia di aver violato il Fair Housing Act, atto federale intento a proteggere acquirenti e affittuari da discriminazioni da parte dei proprietari, a causa della divulgazione di falsi annunci riportanti la scritta “No vacancy” o l’imposizione di affitti più elevati nei confronti di soggetti appartenenti a determinate minoranze razziali.

Intorno al 1988, in seguito ad un cattivo investimento nel Taj Mahal Casinò ad Atlantic City, New Jersey, e a successivi casi di bancarotta, Donald Trump si trova di fronte a gravi problemi finanziari, i quali vengono superati verso l’inizio degli anni Duemila grazie al cospicuo lascito del padre Frederik, il quale morì nel 1999. In questo periodo infatti, il nuovo magnate immobiliare newyorkese inizia ad investire nei Paesi arabi, diventando comproprietario di alcuni complessi alberghieri negli Emirati Arabi Uniti. E’ questo il momento in cui Trump inizia ad aprirsi verso nuovi settori quali l’energia, diventando il più importante testimonial della multinazionale delle telecomunicazioni e dell’energia ACN Inc, e la televisione; per quanto riguarda quest’ultima in particolare, egli finanzia la “World Wrestling Entertainment” (WWE) per diversi anni, prendendo anche parte a diversi eventi, e promuove la realizzazione di un nuovo reality show di cui fu protagonista, “The Apprentice”.

Fino a quel momento Donald Trump non si era mai dimostrato particolarmente attivo in politica, ma nel 2008, durante una sua partecipazione al “Larry King Live”, ufficializza il suo appoggio al Senatore John McCain, candidato alle presidenziali dello stesso anno e poi battuto da Barack Obama. Durante la campagna del 2008 e quella di ri-elezione del 2012, si pensa che Trump sia stato uno dei maggiori esponenti del Movimento “Birther”, gruppo che sosteneva il Presidente Obama non fosse nato sul suolo statunitense, e dunque, sotto l’articolo 2 della Costituzione degli Stati Uniti, sarebbe stato considerato ineleggibile.

Il 16 giugno del 2015, dalla Trump Tower nella V Strada di Manhattan, Donald John Trump annuncia formalmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2016, tramite le seguenti parole:

Ladies and Gentlemen, I am officially running for President of the United States, and we are going to make our coutry great again”

Durante il suo discorso, il futuro candidato repubblicano tocca già tutti i punti chiave della sua campagna, che sono i seguenti:

  • Lotta all’immigrazione: è nelle intenzioni di Trump, oltre alla riforma in senso più stringente delle norme che regolano l’introduzione di stranieri nel Paese, la costruzione di un muro al confine meridionale tra Stati Uniti e Messico e, secondo il suo progetto, dovrà essere proprio il Messico a pagare per la sua costruzione.

  • Riforma dell’assistenza sanitaria: la sanità statunitense dovrà seguire i principi del libero mercato ma allo stesso tempo dovrà essere più accessibile e migliorare la qualità delle cure a disposizione dei cittadini.

  • Rapporto commerciale Usa – Cina: Trump vuole portare la Cina al tavolo delle trattative dichiarandola un “manipolatore di valuta”, vuole proteggere gli investimenti americani costringendo la Cina a rispettare le leggi sulla proprietà intellettuale, e vuole, infine, rilanciare la produzione americana mettendo fine alle sovvenzioni alle esportazioni illegali della Cina.

  • Secondo emendamento sul possesso di armi: è intenzione del candidato repubblicano rinforzare le leggi che permettono il possesso di armi e difendere i diritti dei legali possessori.

All’inizio della sua campagna, Donald Trump non veniva considerato un reale sfidante per la nomina di candidato repubblicano alle elezioni presidenziali. Tuttavia, fin dai primi appuntamenti in Iowa, New Hampshire e South Carolina, il magnate newyorkese ha riscosso un notevole successo, nonostante i candidati del Partito fossero ben nove. In seguito ad una sua ulteriore vittoria in Indiana il 3 maggio anche l’ultimo sfidante, Ted Cruz, ha abbandonato la corsa che porterà alla Convention Repubblicana, che si terrà dal 18 al 21 luglio a Cleveland, Ohio, cedendo “sulla carta” la carica di candito del Partito repubblicano alla Presidenza degli Stati Uniti d’America a Donald John Trump.

Valeria Conti