Dialogo sul futuro dell’Europa 9 maggio 2016

Il 9 maggio – festa dell’Europa nonché anniversario del ritrovamento di Aldo Moro e della morte di Peppino Impastato – la Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma ha ospitato un incontro parte degli “EU Dialogues” voluti dalla commissione Junker per avvicinare istituzioni e cittadini. In questa tappa italiana erano presenti l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e Sandro Gozi (Sottosegretario di Stato Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega agli Affari Europei), impegnati già dalla mattina per la consegna delle nuove bandiere per le scuole della capitale, mentre a moderare l’incontro è stato Maurizio Molinari (direttore La Stampa).
Per iniziare, Gozi ha ricordato l’importanza dei valori fondanti dell’UE, fratellanza eguaglianza e legalità, enunciati per la prima volta nella Rivoluzione Francese e richiamati nelle diversi trattati dell’Unione specialmente con il termine “solidarietà”. Ha poi ricordato ai ragazzi delle scuole (gran parte del pubblico) che l’Unione è stata ed è sogno, speranza e necessità per tutti noi.

L’incontro ha toccato diversi temi, seguendo come filo conduttore le domande poste dallo stesso pubblico:

– L’importanza dei programmi di scambio culturale (es. Erasmus) e dei progetti finanziati da fondi europei (es. l’apertura di un cinema in periferia) come strumenti per instillare un senso d’appartenenza comunitaria tra i giovani e i dubbi su quanto effettivamente ci sentiamo pronti a far parte di una federazione di stati (il sogno di Ventotene);

– una politica estera europea da vivere come coro di voci (concerto europeo) coordinate al raggiungimento di un obiettivo comune, tenendo sempre a mente che la nostra forza sta proprio nelle differenze;

– la necessità per un’Europa politica di avere la sua politica estera, la sua politica di difesa, ed istituzioni che sappiano rappresentare gli stati membri…questo è stato sottolineato in particolare da Napolitano, che ha voluto ricordare come lo stesso Obama abbia affermato che la special relationship con la Gran Bretagna verrebbe messa in discussione nel caso questa uscisse dall’Unione;

– gli sforzi personali di Mogherini per introdurre nell’agenda della politica estera europea temi prima affrontati soprattutto a livello nazionale, come la diplomazia culturale o quella energetica;

– l’immigrazione: Napolitano ha puntato molto sulla necessità per l’Unione di adottare una legge simile a quella italiana del 1998, tramite la quale distinguere tra immigrazione legale ed illegale, con dei canali per la prima (auspicabile un sistema a quote) e degli accordi di rimpatrio per la seconda (accordi di riammissione da concludere tra UE e paesi d’origine). Ha ovviamente ribadito la sua opposizione ad ogni chiusura delle frontiere nazionali e ad ogni tipo di nazionalismo “tribale”. Il parere di Napolitano è che un’immigrazione ben gestita farebbe guadagnare all’Unione tanto in termini economici quanto in solidarietà e giustizia.

Poche parole sul tanto discusso Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP). Parole molto toccanti da parte del Presidente invece sugli attacchi “barbarici” del terrorismo ai siti storici in Medio Oriente, attacchi che possono essere visti come volontà di cancellare ogni traccia e testimonianza di come sia (stato) possibile per popoli di cultura diversa convivere in uno stesso luogo ed arricchirsi di continui scambi. Ecco perché l’UE dovrebbe portare avanti una battaglia anche culturale, oltre che politica.

Amira Badie