Guinea: trovato un colpevole per il massacro allo stadio di Conakry

È stato arrestato lo scorso fine settimana Aboubacar Sidiki Diakitè, detto Toumba, colui che il 28 settembre del 2009 ideò e mise in pratica la mattanza degli oppositori di Moussa Dadis Camara, riuniti per manifestare nello stadio di Conakry, in Guinea.

La mattina del 28 settembre del 2009, giorno dell’anniversario del referendum con il quale la Guinea nel 1958 si dichiarò indipendente dalla Francia, decine di migliaia di persone marciarono verso lo stadio nello stesso spirito di quel giorno, rispondendo alla chiamata dell’opposizione. Gli oppositori volevano esprimere il loro dissenso per la probabile candidatura di Moussa Dadis Camara, il capo della giunta, alle elezioni presidenziali. I simpatizzanti dell’opposizione furono bloccati dalle forze dell’ordine, al che i manifestanti, in collera, incendiarono un commissariato nel quartiere di Bellevue ed un altro davanti allo stadio. La folla iniziò ad invadere lo stadio nel corso della mattinata. Stranamente, regnava un’atmosfera di festa, i manifestanti ballavano, cantavano e pregavano.

A mezzogiorno vennero lanciati dei lacrimogeni da dietro il palco. Dei militari entrarono nello stadio e iniziarono a reprimere la folla all’arma bianca. I soldati baionettavano a casaccio, picchiando selvaggiamente gli oppositori e ferendone alcuni gravemente. Nella confusione furono commesse violenze sessuali e, nella ressa, la gente si calpestava a vicenda; qualcuno cercando di scappare rimase impigliato nei cavi dell’elettricità e morì folgorato. Gli uomini in uniforme intanto rubavano di tutto: denaro, gioielli, telefonini e scarpe. I leader politici che si trovavano lì in quel momento vennero aggrediti. Quelli che furono graziati furono condotti prima in un ospedale, nel quale fu loro impedito di entrare, e poi in un secondo.

Nel frattempo allo stadio i cadaveri venivano caricati su dei camion militari per essere trasportati nelle caserme o negli obitori degli ospedali. Parte dei corpi vennero poi spostati nuovamente per essere seppelliti in delle fosse comuni. A partire dal tardo pomeriggio i soldati dispersero con violenza la folla dei parenti delle vittime che premevano per entrare nello stadio a controllare che non ci fossero tracce dei loro cari scomparsi.

Alla fine della giornata si contarono 157 morti e migliaia di feriti. Per ricostruire i fatti la corte di Ouagadougou, in Burkina Faso, dove Dadis Camara è fuggito in esilio, ha ascoltato circa quattrocento testimoni vittime delle violenze di quel giorno allo stadio di Conakry.

Che ruolo ha avuto veramente il tenente Diakitè nelle violenze di quel giorno? Una cosa è sicura: a differenza del suo vecchio capo, lui era fisicamente presente allo stadio in quei frangenti, non l’ha mai negato. Però afferma che il suo compito era di proteggere i leader di opposizione dal degenerare delle violenze, non di commetterne di peggiori. Le associazioni dei parenti delle vittime e gli attivisti per i diritti umani si augurano che venga concessa l’estradizione cosicché possa essere processato nel suo paese e si scopra tutta la verità sui molti che non sono stati ancora ritrovati.

Carlo Scuderi